Esplodon le centrali
nucleari,
ma tu sei qui, vicina a
me, sul letto,
ed hai due gambe, due
braccia, due occhi:
tra breve non sarà così
normale.
La cupa e dura pioggia
radioattiva
sarà come una fresca
pioggia estiva,
e insieme rideremo,
insieme andremo
dentro le vasche di
raffreddamento,
e nudi nuoteremo a
sfinimento,
e passeremo tra le tute
bianche
che lancian tonnellate di
cemento
coi nostri asciugamani
sulle spalle...
E moriremo tutti di
tumore,
ma adesso siamo insieme, qui sul letto;
e prima o dopo tanto poi
si muore,
e a Chernobyl c'è un
parco naturale.
Wao, questi sono i tuoi versi migliori!
RispondiEliminaSin dal titolo, che pare giocare con De Andrè! :)
Moz-
thanks :)
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