The Bumpy Thing's GiveAway

Questa roba è gratis;

un tempo ci facevi una pensione

schioccando il nome di un qualche signore,

ma adesso è fuori moda e senza onore,

non gode di rispetto e di attenzione,

questa roba a strati.

Non importa a tutti,

qualcuno si rimpiange tanto addosso

l'assenza di un padrone o di uno scranno

dal quale declinare senza affanno

il senso della vita a più non posso,

tra schiamazzi e rutti.

Schizzinosamente,

ci si trascina in mezzo alla plebaglia

coi resti dell'aureola infranta in tasca,

sperando che da qualche parte nasca

un fabbro col martello e la tenaglia

per forgiare il niente.

Non si dica mai

“è un modo esattamente come un altro

di far la calza con i ferri in mano,

distrarsi a basso costo e in modo sano”,

si affloscia il tutto, e in modo poco scaltro,

sul “perchè lo fai?”

Non si dirà certo

“perchè m'annoio e cerco un po' di svago

senza il pericolo di slogature,

ferite, traumi, morti premature,

perchè seduto su un divano vago

dove mi diverto”

Si dirà piuttosto

“la mia ricerca tende all'infinito,

dove la nausea per il quotidiano

mi porta a scappellare con la mano

e titillare pure con il dito:

sono un tipo tosto”

Si dirà convinti

“l'autore è re ed oracolo del vero,

se è un vero autore ne dispensa a chili

per tutti i suoi lettori pigri e vili

appesi e avvinti al mio labbro sincero;

quegli altri son finti”

Si dirà irridenti

“per saccheggiare le città dell'arte

portiamo l'avanguardia sempre avanti,

scandalizziamo tutti i benpensanti

gridando e sparpagliando da ogni parte:

che irriverenti”

Sempre meno spesso

spero di udire il coro che m'intona

- nostalgico del pulpito, del seggio,

del trono, della cattedra, del peggio

che il credersi meglio degli altri dona -

lodi per sé stesso.