Lo spietramento

Se cerchi la stanchezza porta pietre;
se cerchi la salvezza, su una pietra
edifica la chiesa, caro Pietro,
e metti insieme tutti quanti i Pietri.

Mettine insieme di tutte le razze:
uomo, formica, ameba, falco, razza;
per costruire a perfezione un razzo
che porti ad altri mondi, chiese, razzi.

Altre salvezze dentro nuove case,
affinchè ognuno trovi la sua casa
ovviando a odiate lotterie del caso.

E trasportare pietre mille ore,
sì da cercar salvezze lunghe un'ora
per ricordarle come età dell'oro.


(Libro di Benna, 2,3)

12 commenti:

  1. Io direi che la saggezza extraastronautica insita nei versi bennesi sconvolge sia gli ammiratori di Pietro sia i tiratori di pietre, ed anche la vaga metafora allo scavo TAV, percepibile nell'ultima terzina, riempie come una scavatrice di scorie. "trasportare pietre mille ore": come non intuirvi i ritardi cosmici della futura Torino Lione?

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  2. "...il Benna contrappone la ricerca della stanchezza, ovvero la gioia dell'azione intesa come fine in sè, alla ricerca della salvezza, la quale non è azione qualunque, bensì è trasmissione di un messaggio divino fondamentale in grado di mettere in comunicazione ogni specie vivente dell'universo e farle trovare la propria casa, quella che biblicamente, nel passo 2,8 viene definita "la terra del caffelatte/ con le fette biscottate/ cosparse di burro e miele".

    (...)l'ultima terzina risulta dunque essere una chiusa pessimista, in tipico stile Bennaita, a segnalare l'impossibilità del compimento dello sforzo, giacchè gli esseri viventi preferiranno concepire la salvezza come una forma di attività fine a sè stessa, necessaria e faticosissima, dal magro bottino, lo spietramento dei campi, piuttosto che come una forma di godimento, e sostiene, come anche in 1,3 e in 1,7 che gli esseri creati preferiscano il ricordo dell'esperienza all'esperienza stessa, condannandosi stoltamente alla distanza dalla salvezza in nome della salvezza, in quella condizione ontologica di perdizione che è parte inscindibile dell'essenza di ogni immanenza, come direbbe il Torchiantoni, la quale per i Bennaiti non può che superarsi nella reiterazione infinita della missione di Pietro, della serie casa/chiesa/razzo, e degli sforzi tremendi e inutili, delle sofferenze appena temperate dal ricordo di quella salvezza tanto vagheggiata e mai realmente raggiunta, giacchè anche Pietro e i Pietri, i portatori del messaggio, altro non sono che esseri viventi prigionieri dell'immanente e di quella forma illusoria di trascendenza che è il ricordo, l'immaginazione..."

    Glopf-Kah-Mantrhekl, "Spietramento delle anime ed età dell'oro", in "Gnosticismi ubercosmici", a cura di Manfredo Torchiantoni, libro in un volume, pagg.27-29, ed. Università Finale di Thule, ISTTN 1-5784-1273-457902-0

    eh, la metafora della TAV, più che i ritardi cosmici, evidenzia la cosmica inutilità e sproporzione dello sforzo rispetto all'illusorietà dei benefici...

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  3. Per il teppista la pietra e' un'arma,
    Per l'artificiere e' un ostacolo da rimuovere,
    Per il muratore e' il materiale con cui lavora,
    Per il geologo e' oggetto di studio,
    Per il giocatore e' il sasso che batte la forbice,
    Per il minatore e' una pepita d'oro,
    Per il poeta e' una cosa bozzuta.

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    1. per il bracciante un peso da lanciare,
      per il cassone del camion un carico da portare,
      per la discarica di inerti il proprio business,
      per la cosa bozzuta una parola :P

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  4. Io questo lo chiamo mosaico, pietra dopo pietra :)

    Moz-

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    1. e mosaico dopo mosaico, guardandoli tutti insieme da lontano, viene fuori l'immagine di una pietra :P

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  5. ma se pur di salvezza sono ansioso
    so che prima o poi mi troverà la morte
    pertanto non fatico, mi riposo
    ché del paradiso mi son chiuse le porte

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    1. e questa è la famosa interpretazione
      data al Libro di Benna da una fazione
      nota alle cronache con lo strano nome
      di Inoccupisti della Certa Dannazione.

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  6. E se poi a nuovi mondi di abbondanza
    pensate di volare dentro al razzo
    pur coprendo anni luce di distanza
    poveri voi, non troverete un... accidente

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    1. o troverete sto curioso fatto
      che il razzo invero rassomiglia a un fallo
      dal seme sterile infecondo affatto
      capace di discerner vivo e falso.

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