La ritirata di Misirlunga (2)

La marcia ebbe inizio in un giorno impreciso
dalla cittadina di zolfo e cristallo
dispersa nel mezzo del vasto altipiano
nel vasto altipiano roccioso e deserto
bagnata dal solito cielo biancastro
trafitta dal solito gelo bastardo
che scava la pelle con dita d'acciaio
che lega le mani ed i piedi e li ruba
al torpido corpo insensibile e inane
rinchiuso nei suoi goffi stracci strappati
in quelle baracche affollate e fumanti
di casse sedili ed infissi gettati
nei vasti ed ingordi ed inetti bracieri
man mano che il flusso degli uomini ingrossa
man mano che tende la corda dei nervi
l'attesa infinita di un ordine chiaro
l'attesa infinita di qualche notizia
nell'ansia annoiata il fastidio affollato
di voci e lamenti di corpi stipati
man mano che il flusso degli uomini scema
trascina spauriti pupazzi in brandelli
cuciti da qualche impossibile sforzo
da qualche incredibile voglia di vita
che sfuma e sfinisce con voce arrochita
confusa nel dire un qualcosa di grave
qualcosa che valse a condurre quel corpo
quel corpo sfinito ed inerte e morente
quel lacero e livido e mutilo corpo
sul gelido e duro giaciglio in cui muore
con sguardo sbarrato ed ottuso silenzio
disperso nell'oltre da cui non si torna
con quel suo qualcosa di grave da dire
che pure si espande lo stesso nel mezzo
dei vivi ormai tesi allo spasimo pronti
sensibili ad ogni sussurro ogni scherzo
del tempo bloccato ingoiato dall'ansia
dell'ansia ipertrofica muta e scontrosa
dell'aria pesante del gelo paziente
che scava profondo nel corpo e nel cuore
sin dentro la mente che torpida e lenta
borbotta racconti notizie lamenti
lamenti precisi e notizie confuse
racconti assortiti alle volte sguaiati
ma sempre più spesso notizie e lamenti
ma sempre più spesso lamenti e lamenti
la conta di perdite nuove e tormenti
la rabbia che scalda più degli sparuti
rachitici fuochi morenti d'inedia
l'attesa infinita l'attesa impaurita
da questo suo misero e falso equilibrio
sull'orlo del vacuo ed urlante burrone
da questa sua minima e triste certezza
che il peggio dinnanzi alla fronte e alle spalle
costringe con tragica e ferrea tenaglia
mostrine e galloni rinchiusi al comando
con ferma e precisa bilancia a pesare
sul piatto diverse certezze di morte.

18 commenti:

  1. Scusa, lo so che non c'entra niente, ma questo pezzo mi ha ricordato le recenti immagini sulla tragedia nelle Filippine. Non so perche', non so se e' colpa tua o della forza del martellamento televisivo.

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    1. la televisione è, in effetti, un mezzo infinitamente più potente della scrittura, specialmente di quella in metrica (altrimenti sulle filippine ti avrebbero martellato i bardi, a quest'ora), ma devo ammettere che come associazione di idee mi spiazza alquanto, perchè è lontanissima dall'ambientazione che avevo in mente, quindi è probabile che abbia sbagliato qualcosa.

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    2. Credo che le espressioni "ansia annoiata" e "rinchiuso nei suoi goffi stracci strappati
      in quelle baracche affollate e fumanti" mi abbiano condizionato maggiormente... ma rileggendole, mi rendo conto che in effetti non c'entrano proprio niente!!
      Comunque, in mia difesa posso dire che le tue poesie non sono poi cosi' semplici... io sono un tipo molto piu' diretto, e forse proprio per questo non riuscirei mai fare il poeta.

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    3. io invece sono un tipo pigro e preferisco la poesia perchè posso dire in tre parole quello che in prosa dovrei dire in dieci, ovviamente a prezzo di una maggiore ambiguità, ma alla pigrizia non c'è rimedio...

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    1. il freddo viene dalle correnti dell'artico, mi sa :P però un pò mi rassicuri riguardo al risultato :)

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  3. A me sembra rimembrar ansie da Crociate. Anzi, da parole crociate.

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    1. Le parole crociate andarono in terra santa e ne tornarono accartocciate.
      Questo perchè nessuna seppe essere parola a mezzaluna.

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  4. .. io sapevo che le avevano inventate le truppe come passatempo.. di certo inventarono la Bandiera, i crociati, issandola con dei legamenti.. (ahah.. ma come me vengono!!..)

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    1. i lega menti crociati furono una truppa di monaci con poteri psionici che convertivano musulmani contro la loro volontà popolandogli il cervello di visioni bibliche ed evangeliche, furono sterminati indiscriminatamente quando la maggior parte di loro si convertì al catarismo, si sospetta che in realtà le accuse furono pretestuose, e la vera posta in gioco fosse il controllo del giovane Luigi IX.

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  5. Sai, siccome avevo Misirlou nella testa, questa descrizione mi è sembrata poco "surf" e molto cruda!

    Moz-

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    1. Santo dio, sembrano rumori da film di Fuori Orario XD

      Moz-

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    2. beh, un film in cui per due ore vedi gente che marcia nella neve in silenzio...fa molto fuori orario, no?

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