tag:blogger.com,1999:blog-86648485469147232862024-03-13T18:22:22.240+01:00Abbozzi di mondiCosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.comBlogger60125tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-35695986073248660952014-09-23T14:30:00.002+02:002014-09-23T14:30:25.001+02:00La StoriaMacina d'uomini e nomi<br />
scricchiola e brada scorteccia<br />
scuote sconvolge scotenna<br />
scopre e rimesce poi cola<br />
succhi di sangue di inchiostro<br />
colloso lucido sparso<br />
su pagine di pagine di pagine<br />
di pagine di pagine di pagine.<br />
<br />
<br />
<br />
Un libro rilegato in pelle umana<br />
un solo libro per troppe<br />
parole scritte nel fitto<br />
l'una sull'altra in mezzo alle altre<br />
senz'ordine preciso<br />
eppure in ogni ordine<br />
leggibile sensate.Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-138069174165303322014-09-17T18:40:00.004+02:002014-09-17T22:17:46.340+02:00Spalare il mareAvemmo un bel daffare a sostituire i pezzi<br />
del nostro spalamare d'ordinanza:<br />
da tempo la salsedine stracciava i giunti,<br />
da tempo s'ingiungeva alle officine<br />
la celere consegna dei ricambi.<br />
<br />
Protelio, nella sua divisa azzurra,<br />
scrutava l'orizzonte maculato, denso<br />
di nubi gialle, gonfie di deserto,<br />
scosse la testa un'altra volta e disse: "Questa<br />
sarà giornata di tempesta dura e calda"<br />
<br />
Dopodichè diede di mano un duro colpo<br />
al ferro rugginoso, sbriciolando<br />
un altro breve strato grigio di corazza:<br />
"Non basteremo ancora a lungo, è certo,<br />
la sabbia cresce e si solleva sulle acque"<br />
<br />
Scrutai nell'occhio suo, fessura opaca,<br />
grigio e crepato e vuoto fondo di bottiglia;<br />
nè sale, nè pulviscolo, nè sole<br />
potè mai togliere quell'occhio furibondo<br />
dal compensare d'una benda il vuoto.<br />
<br />
Sull'orizzonte abbacinante, terreo,<br />
gettava l'àncora di quel suo sguardo<br />
e ad esso mi tenevo appeso, frastornato,<br />
mentre la prima raffica del Ghibli<br />
ci trafiggeva con i dardi suoi roventi.Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-44976525700799257632014-09-08T19:52:00.000+02:002014-09-08T19:52:05.593+02:00A volte ritornoA volte ritorno<br />
per sbaglio per scorno<br />
di notte di giorno<br />
nel mezzo di un'iridescenza<br />
cercando con fuoco di scienza<br />
la folle mia folle mia marcia<br />
verso l'ascendenza suprema<br />
all'ultima vigile estrema<br />
sfinita sfuriata dei venti<br />
dei cosmici venti che squarciano<br />
gli scudi termici e la barriera<br />
devozionale tra i tormenti<br />
vertiginosi dell'informe schiera<br />
lì all'orizzonte degli eventi<br />
dove tornare indietro andare avanti<br />
è uguale assurdita e gli istanti<br />
del affannoso mio respiro<br />
si fanno lunghi come di cent'anni<br />
e non so più dove affacciarmi<br />
ma tutto il tutto ammiro<br />
con sguardo annichilito<br />
e non ricordo più stordito<br />
come abbia fatto a risvegliarmi<br />
per iniziare a riparare i danni<br />
riprendere la rotta andare<br />
nel dolce e lungo e dolce naufragare.Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-80025032625334734462014-05-29T11:57:00.003+02:002014-05-29T11:58:30.211+02:00Il Giubileo di Ventre (1)<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da mille bocche e cedimenti, esplose</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
l'editto dell'Esimio Enzima Capo,
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
del Grande e Grasso Metadigestore,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
ed esalò da enormi espiratori</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
per tutte le distanze sconosciute,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
nuvola informe sopra le estensioni</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
del Sopra, Sotto, Affianco, Dentro e
Fuori.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Esplose con tripudio di matracche,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
tranciando l'aria ferma con zaffate</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
di zolfocloropiombo impomatato,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
con dure, dure pioggie decadenti</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
su intrichi e trame e lumi tremebondi</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
di mille e mille agglomerati gonfi;</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
travolse le noiose incosistenze</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
di austerità conchiuse dentro bolle,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
nel grande rimestarsi gorgogliante</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
del glogloglo glorioso e balbuziente</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
bloblobloblo blobloso e splunfettaro;</div>
<a name='more'></a>trascorse come auspicio a lungo atteso<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
dai gran ricevitori meditanti</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
sul cupolone tondo e fiammeggiante</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
delle Poste Centrali, le gloriose</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
annunciatrici delle apocalissi,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
delle olimpiadi, delle guerre sante,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
dei carnevali, delle fondazioni,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
delle ordalie, delle elezioni, delle</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
liquidazioni ed offerte speciali,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
dei capidanno e dei capolavori,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
dei ventisette del corrente mese,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
delle bollette e di altre varie spese,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
dei cambi di regime o di motore,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
dell'immunostressopatia virale,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
del carcasciame stravendrellobrale</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
del grande digerire universale,</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
del Giubileo del Grande Enzima Capo.</div>
</div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-7043842516158125812014-05-07T19:26:00.000+02:002014-05-07T19:27:37.652+02:00Rumba del vroom rottamaio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-DvQtCP9AJHc/U2psQibJb7I/AAAAAAAAAHI/JLlG7ECrh3U/s1600/Vroomba+del+rottamaio+.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-DvQtCP9AJHc/U2psQibJb7I/AAAAAAAAAHI/JLlG7ECrh3U/s1600/Vroomba+del+rottamaio+.jpg" height="640" width="433" /></a></div>
<br />Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-84618079812639206632014-04-30T16:33:00.000+02:002014-04-30T16:33:39.633+02:00Il carnevale di Zirog-Nah (6)La moglie dell'eroe, braccia distese,<br />
ha visto scorrere la folla e insieme,<br />
piangendo, si è scaldata nel furore<br />
di mille voci unisone ed una sola canzone,<br />
canzone di vendetta e rabbia e decisione:<br />
tuona come un cannone il suono di quel nome.<br />
<br />
La moglie dell'eroe, braccia distese,<br />
osserva nella strada le occasioni<br />
fugaci, le sfide di sguardi voraci;<br />
con un singhiozzo se ne chiama fuori,<br />
offusca tra le lacrime le offerte<br />
di sguardi pietosi e riverenti.<br />
<br />
La moglie dell'eroe, braccia conserte,<br />
ha chiuso la finestra e osserva<br />
questa sua casa muta, vuota, inerte.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/VLqoi-YWa8c?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-14963506384757749472014-04-21T17:59:00.000+02:002014-04-21T21:35:43.256+02:00Pianeti perdutiera in programmazione la nascita di un mondo,<br />
quando un'inondazione di parole, un gorgo,<br />
travolse il verbo e l'intenzione primigenia<br />
<br />
per partorire un nugolo infinito<br />
di partizioni, parti, partiture<br />
per cronache caotiche del crollo<br />
di qualsivoglia voglia, inibizione<br />
<br />
di volontà supreme<br />
e supreme ambizioni.<br />
Fertilità affogata<br />
nel vasto lacerarsi,<br />
ferita suppurata,<br />
<br />
l'abiura<br />
si slabbra,<br />
si libra<br />
libera<br />
nell'aria<br />
impura;<br />
<br />
nessun suono sibila<br />
nel vuoto siderale,<br />
nessuna forma assimila<br />
l'informe assiderarsi<br />
di nubi senza scopo<br />
se non la dispersione.Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-42585669508799064602014-03-14T10:38:00.000+01:002014-03-14T10:39:47.707+01:00Il carnevale di Zirog-Nah (5)La donna con i pantaloni e le pistole,<br />
ebbra di fumo sulle barricate,<br />
ebbe la sua pallottola d'onore<br />
e adesso, stesa su un sudicio letto,<br />
nel marcio odore delle bende infette,<br />
bolle in pensieri madidi di febbre.<br />
<br />
La donna con i pantaloni e le pistole<br />
è un nome pronunciato a voce forte e ferma<br />
nelle canzoni, negli slogan, nei discorsi,<br />
mentre che tremula balbetta frasi tronche,<br />
richiede l'acqua e un panno fresco per la fronte,<br />
ascolta grida e spari, è ancora al fronte.<br />
<br />
La donna nel sudario, a mani vuote,<br />
galleggia a stento ed agita le braccia<br />
debolmente, presto si addormenta.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/uMc7t6MKQKY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-19105701081453853722014-03-06T16:37:00.001+01:002014-09-08T21:08:00.018+02:00Ah<br />
"Aggiungo all'agitarsi<br />
d'arti d'artisti arsi<br />
per non assomigliarsi<br />
nell'autoassimilarsi<br />
ad avanguardie anti<br />
in ambiti ambulanti<br />
con abiti abbaianti<br />
ad avidi abitanti<br />
d'ambienti assai ambiti<br />
d'amfetamine e ambrosia<br />
d'agitazione ed agio<br />
ancora e ancora e ancora"<br />
<br />
"Ah"<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><span style="background-color: black;"><br /></span>
<span style="background-color: black;"><br />
<span style="color: white;">-<i>il famoso "Ah" dell'Atamanaramangosio di Strangoja concluse per sempre le infinite discussioni settenarie sullo statuto statico, stratiforme o stereoscopico dell'attività declamatoria, presso le sedici tribù nomadi della Grande Conca di Svamaranjokarna. Da quel giorno la fitta schiera degli Esegesteti, i profeti erranti delle sedici tribù (che si suppone fosse arrivata a comporre più del 70% della popolazione), cominciò la sua ultima e distruttiva disputa, tramandata nell'antico rotolo delle "Seicento definizioni dell'Ah", testimonianza dell'estrema frammentazione delle scuole esegestetiche, nonchè della terribile virulenza della polemica.</i></span></span><br />
<i><span style="background-color: black; color: white;">Nell'arco di poche generazioni la disputa esegestetica esaurì completamente le capacità di espressione degli esegesteti di ogni ordine e grado, favorendo il successo delle scuole essenzialiste, le quali promossero il passaggio delle forme metriche dal settenario al quinario, sino al trisillabo, e infine ridussero la discussione alla sfida tra le cosiddette Scuole dell'Espressenza Espirituale, in cui le declamazioni si riducevano a diverse concezioni fonatorie dell'Ah essenziale, secondo curve melodiche di svariata forma e lunghezza.</span></i><br />
<i><span style="background-color: black; color: white;">Fu così che, nel giro di due secoli, la fitta attività poetico-declamatoria delle sedici tribù si tramutò in un'altrettanto fitta attività canora, e fu con i loro estesi ed ispirati canti dell'Ah, un Ah di stupore, che accolsero l'invasione del Trituragenti e delle sue orde di zombie scannagole.</span></i>Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-37282310775175279362014-02-25T10:30:00.001+01:002014-02-25T10:30:59.475+01:00La ritirata di Misirlunga (5)La conca al riparo dal vento ululante<br />
tracima di tende e rottami di fuochi<br />
tra uomini e mezzi ridotti allo stremo<br />
supini prostrati al dominio del cielo<br />
-regale nella sua corona splendente<br />
di opale diamante rubino zaffiro<br />
silente richiama il silenzio trattiene<br />
respiri singhiozzi lamenti bisbigli<br />
nel greve viluppo del sonno sfinito<br />
nel grande e infinito planar sull'abisso<br />
senz'anima e vita colore nè sogno<br />
là dove i compagni perduti nel ghiaccio<br />
si giacquero senza volere ritorno<br />
rapiti da questa invincibile quiete<br />
da questa impassibile assenza già sazia<br />
completa compiuta compresa in sè stessa<br />
da questo impossibile ammasso di niente<br />
che esplode in un lampo di luci rossastre<br />
davanti allo sguardo confuso pesante<br />
nel torpido e tiepido bozzolo svolto<br />
dal rude strattone di questa esplosione<br />
che espande con fiato di svelto sussurro<br />
<a name='more'></a>"Gruymane Gruymane è il tuo turno di guardia"<br />
nel gelo a scrutar sfumature di nero<br />
là dove la terra confonde nel cielo<br />
da solo cercare tra le urla del vento<br />
il battito tenue fugace sommerso<br />
d'un passo un respiro una voce un frammento<br />
caduto di qualche presenza nemica<br />
nascosta in attesa nell'ombra sfuggente<br />
con sguardo feroce a osservar di rimando<br />
la gelida attesa della sentinella<br />
che gli si congelino il naso le dita<br />
inerti attaccate alla canna del mitra<br />
che il sonno la prenda e la porti alla tenda<br />
la porti alla casa perduta all'amata<br />
ai prati fioriti curati dei campi<br />
ai quadri ordinati di case felici<br />
dove spensierata condusse la vita<br />
la porti a confondersi lesta nel letto<br />
di neve e incurante lasciarsi cullare<br />
da un torpido sonno interrotto anzitempo<br />
con ruvidi schiaffi d'un commilitone<br />
con gelidi schiaffi del vento incessante<br />
col fiato ruggente d'un sorso deciso<br />
dal fiasco riverso in un angolo buio<br />
di qualche benzina schifosa che è troppo<br />
chiamare liquore ma scalda mantiene<br />
la voglia di stare e cercare nel vuoto<br />
quell'occhio da cui ci si sente osservare<br />
quel tema nascosto nella grande orchestra<br />
di gelida aria che danza e tempesta<br />
quella percussione sommessa funesta<br />
di passi su neve bisbigli respiri<br />
che ad ogni secondo si muove e s'arresta<br />
s'arresta si muove scompare compare<br />
il tempo di aizzare uno sguardo e svanisce<br />
compone parole confuse straniere<br />
di un'unica nenia sommessa soffusa<br />
invito alla resa obbediente all'oblio<br />
tra le orbite vuote d'un cieco orizzonte<br />
d'un cieco gioioso sfrenato cantore<br />
d'un'unica ugola ubiqua urticante<br />
che genera danze incessanti di spettri<br />
cangianti felici di armare i colori<br />
brillanti fecondi impossibili eterei<br />
di splendidi tremuli soli notturni<br />
d'ignuda abbagliante esplosiva bellezza<br />
-Gruymane lo sguardo perduto in altrove<br />
di secoli e miglia la faccia tagliata<br />
da un quieto sorriso s'inchina si prostra<br />
s'accascia sul soffice manto nevoso<br />
si sdraia mordendo la neve si slunga<br />
lasciando la traccia di gambe e di braccia<br />
intorno alla sagoma scura del corpo.Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-65471010936431890952014-02-18T10:23:00.001+01:002014-02-18T10:24:56.014+01:00La mediazione dell'irresponsabilità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-_BoYBmPRdS8/UwMmKunqPGI/AAAAAAAAAG0/Fy7cvA3q6-s/s1600/La+mediazione+dell'irresponsabilit%C3%A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-_BoYBmPRdS8/UwMmKunqPGI/AAAAAAAAAG0/Fy7cvA3q6-s/s1600/La+mediazione+dell'irresponsabilit%C3%A0.jpg" height="640" width="449" /></a></div>
<br />Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-74815830056094978542014-02-14T00:43:00.002+01:002014-02-14T00:51:51.421+01:00Il carnevale di Zirog-Nah (4)Suonano le canzoni, si distendono<br />
su piazze e strade strette e brulicanti,<br />
sugli uomini che danzano, strapazzano<br />
corpetti e gonne, gridano, starnazzano,<br />
su donne che frusciano via ridendo<br />
tra gli stendardi flosci dai balconi.<br />
<br />
Suonano le canzoni, si distendono<br />
dal tempio del dio Briga, incolonnate<br />
in grandi schiere, dritte verso il cielo<br />
a sepellire il vecchio volto del sovrano,<br />
a modellare il nuovo un'altra volta,<br />
come da sempre è stato detto e tramandato.<br />
<br />
Stonano le canzoni e si disperdono<br />
per le distese brune e senza nome<br />
dove deposita la cenere.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/EFjf91BoeJ0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><br />
<span id="goog_355914190"></span><span id="goog_355914191"></span><br /></div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-79534146579287399292014-02-02T17:40:00.000+01:002014-02-02T17:42:41.014+01:00Gorgo, lettera a un sovrano<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;">Illustrissima Luminosità del Sempre Esimio e Uguale a Sé Stesso, Pratico dei Grafici e Replicatore del Già Detto, Replicatore del Già Detto e Pratico dei Grafici Partizionali, Sempre Esimia e Sempre Uguale Luminosità Illustre del Grande Esistere Regolato di Mak, </span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;">è con sommo onore che vi inviamo questo frammento del Bestiario Sottomarino di Grmahu'kei, ritrovato da Biongomo il Vecchio circa 357 lune fa, durante una battuta di caccia al Gabbiano Trivolto, inciso nella lisca di un antico Pesce Pergamena, ritrovata all'interno dello stomaco di una delle prede abbattute. </span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;">Il ritrovamento destò subito l'interesse della comunità accademica, in quanto prima prova dell'esistenza di questo leggendario codice, nonchè per le informazioni interessanti in esso contenute, che consentirono di confermare le intuizioni del Numakji riguardo la decifrazione dell'alfabeto dei tritoni.</span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;">Grande sensazione, soprattutto, destò il riferimento, ormai assodato, all'antico continente sommerso di Bratajula, di cui si conservava vaga memoria solo in alcuni canti suicidali della Chiesa Apocalittica dell'Ultima Volta.</span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;">Lo proponiamo per la prima volta in lingua Makmakmak, per l'onore della Vostra ripetitiva e bisbiglievole Corte, sperando che la proposta sia ben accolta e la nostra vita di studiosi sia ritenuta degna di ripetersi almeno sino alla prossima luna.</span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><i>Dal Vostro </i><i>Primo Dinamico in Assuefazione Consuetudinaria presso l'Altare Maggiore dei Minimi Concordi, l'</i><i>Eminente e Prostro Gh'oppY, </i><i>e a nome di tutta la Congrega Consenziente della Ripetizione Assoluta, Sempre Vostri e Vostri Sempre, i Vostri Servi della Congega Consenziente della Ripetizione Assoluta, per pugno del Vostro Eminente e Prostro Gh'oppY, Primo Dinamico in Assuefazione Consuetudinaria presso l'Altare Maggiore dei Minimi Concordi, Vostri Sempre e Sempre Vostri, imploranti umilmente la Vostra leggendaria Pietà e Sensibilità.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><i></i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><i></i></span></span></div>
<a name='more'></a><span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;">"Gorgo inspira i banchi di creature
spina con il suo respiro tritacarne, ne annusa lo smarrimento, nel
momento in cui lo sforzo per tener la rotta verso il largo si fa
troppo grave ed il rinculo schiaccia il muso ad àncora sul torso
biforcuto, scompiglia l'elegante forma sferica del branco e la dipana
in una lunga spirale che discende vorticando sino al vertice del cono
che ha generato.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;">Al vertice del cono c'è la bocca senza
denti e senza fondo, col suo grogolìo sommesso e senza fine,
l'incredibile e sonoro incresparsi delle mille bollicine d'aria nel
fondale senza luce e senza fiato dove Gorgo inala le sue prede.
</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;">Gorgo è un movimento svelto, un
gorgoglìo, un filo di grigio un poco meno nero del fondale che si
perde dentro un nero appena un pò più nero del fondale, un breve
soffio verticale d'infiniti globi minimi d'ossigeno o di chissà che
gas restìo a mischiarsi in mezzo al vasto mare, infine un lungo e
imprevedibile riposo.
</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;">Tra i medusoidi civilizzati della
grande vasca oceanica si tramandano infinite danze riguardanti la sua
natura ed i suoi influssi, Egli è sicuramente Qualcosa che merita
una lettera maiuscola, l'Egli per antonomasia del fondale, colui che
un giorno assorbirà l'intera immensa immensità degli abissi dentro
il proprio corpaccione con un sibilo d'infinita potenza.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;">Nella Danza del Grande Crollo, si narra
di quando un'insolitamente lunga e possente attività di Gorgo
attrasse sin dentro le sue profondità le volte dell'antifondale,
un'immensa struttura di pietra abitata da curiose creature rosastre
tetratentacolari, destinate a perire nell'incredibile distruzione
scatenatasi.
</span></span></div>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;">Nella Conca di 'O restano ancora alcuni
curiosi manufatti di questa civiltà aliena, custoditi dal Primo
Tentacolo del Cosmo, a eterna memoria del decreto di condanna che è
inscritta nelle maree del tempo, sin da quando, prima che il primo
dei medusoidi muovesse i suoi tentacoli lungo le correnti del senso,
si aprì la stretta e profonda fessura di Gorgo."</span></span></div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-31813225245442532692014-01-29T22:13:00.002+01:002014-01-29T22:13:57.343+01:00La ritirata di Misirlunga (4)Le porte di bronzo di Birda ridotte<br />
a pozza venefica scura bollente<br />
le mura di pietra ammucchiate disperse<br />
in vaste distese d'inerti macerie<br />
detriti scomposti di case di templi<br />
di uomini e donne di bimbi e di vecchi<br />
s'involano in plumbee colonne roventi<br />
nel pascolo gelido e bianco dei venti<br />
borbottano formule ed ammonimenti<br />
presagi nefasti di oscure vendette<br />
ma nessuno ascolta comprende od ammette<br />
che possano significare qualcosa<br />
tra gli schieramenti ordinati in parata<br />
-Svybaldo e Gruymane camminano al passo<br />
in fila ordinata tra gli archi cadenti<br />
e cantano l'inno del corpo d'assalto<br />
coi cuori in tumulto ed il mento ben alto<br />
si sognano a casa tra folle festanti<br />
s'appagano al ritmo marziale incalzante<br />
di trombe tamburi di voci possenti<br />
di cingoli pattini ruote stivali<br />
<a name='more'></a>crocchianti sul fondo di pietra slavata<br />
che sbreccia frantuma sfarina scompare<br />
nel cumulo immane ed informe cinereo<br />
di questa infinita città cimitero<br />
-camminano al passo cantando leggeri<br />
sloggiando l'angoscia e il tremore di ieri<br />
il rombo terribile delle esplosioni<br />
le grida scomposte dei commilitoni<br />
lanciati all'assalto delle posizioni<br />
nemiche difese con disperazione<br />
ben oltre la fine delle munizioni<br />
dei rifornimenti dalla città chiusa<br />
raccolta in sè stessa nel vasto tramonto<br />
tra nuvole rosa di enormi olocausti<br />
al quieto e lontano Dio-Bianco-del-Cielo<br />
raccolta nei templi a invocare il soccorso<br />
di Godo il gigante furioso del tuono<br />
di Mrebo l'enorme montagna guerriera<br />
di Gondri senz'occhi maestà del delirio <br />
di Miuda pietosa distesa di lacrime<br />
di Leagha l'ignuda abbagliante bellezza<br />
di Isghida la madre betulla dei boschi<br />
raccoglie lo scherno dei passi distratti<br />
su resti di antiche scritture segrete<br />
scolpite in altari di pietra ora prostri<br />
nel fango ridotti a detriti di un tempo<br />
remoto rimosso dalle escavatrici<br />
nel carico e scarico delle macerie<br />
sui camion che vengono e vanno inesausti<br />
si spiana misura partisce il terreno<br />
in ampi ordinati perfetti riquadri<br />
si spiana la terra ed asfalta le strade<br />
si assegnano i lotti scorrendo le liste<br />
dell'Albo Imperiale Aspiranti Coloni<br />
- Svybaldo ci spera il punteggio acquisito<br />
con questa campagna dovrebbe bastare<br />
contando l'ultima menzione speciale<br />
per ottenere almeno un bilocale.<br />
<div>
<br /></div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-72145496447474527222014-01-22T15:26:00.000+01:002014-01-22T15:31:03.746+01:00Rērŭm redrum<br />
<br />
*<br />
<br />
resto stupito (istupidito?) dalla pioggia:<br />
questa ressa che mi pressa, che mi arresta<br />
dentro l'ampolla, la pozza, a decantare.<br />
Mi dico che resistere non serve,<br />
la resa è una restituzione,<br />
la presa stretta e calda da energia,<br />
calore, svapora l'umore restìo<br />
(appiccicato all'abito, rapprende),<br />
restaura il benestare ed il benessere,<br />
l'essere con, che si conserva<br />
alle vertigini dell'eresia<br />
(premere il tasto reset, poter mescere<br />
almeno una parvenza di respiro<br />
nel boccheggìo cianotico rituale)<br />
<a name='more'></a>nelle aride distese desolanti<br />
ai piedi delle are sacrificali,<br />
tra i resti consumati degli agnelli,<br />
degli arnesi operosi, già rossi<br />
dell'ira e l'ardore di fiamme ruggenti,<br />
ed ora di ruggine erosi, stremati,<br />
confusi alle ceneri, al fresco di un'ombra,<br />
spettrale ed immemore solco di lapidi<br />
in fila ordinata, a tramare l'oblio<br />
del quale soltanto ritrarre memoria<br />
rubando le cetre alle fronde dei salici.<br />
<br />
**<br />
<br />
in quel separarsi, emigrare solingo,<br />
solare sapersi re di sè stesssi,<br />
là, dietro sipari, sparire alle quinte,<br />
re fusi in un'unica linea di testo,<br />
di mano affrescata col viola del sangue<br />
che più non si sfrega e sparisce, rimane,<br />
imbratta le mani che stringe e non stinge,<br />
costringe di nuovo a lavarsele e ancora<br />
rimane, beffardo, restringe lo sguardo<br />
a quella corona di spine in rigoglio<br />
che affonda gli artigli e rimescola il fiotto<br />
vermiglio del dare e subire ed estorcere,<br />
al confondersi del viso tra le mani;<br />
nel grande e continuo ritorcersi d'ogni<br />
irosa ed arresa irresponsabilità<br />
all'avanzare ominoso della foresta,<br />
selvaggia ed oscura foresta di ferro,<br />
di lance frondute, di croci fiorite<br />
- le streghe stravolsero, dalle brughiere,<br />
le nostre esistenze risibili e piane,<br />
si misero a osservare il nostro<br />
misero annaspare, sorridendo appena<br />
dalle fessure nere ed arse:<br />
così ci piacque pensare la sconfitta.<br />
<br />
***<br />
<br />
la stanza murata, residui d'un pasto,<br />
la residenza è consona al mio stato;<br />
il respiro regolare mi conforta,<br />
le mani candide, le dita lunghe,<br />
inadatte a scavare solchi nella roccia<br />
(un tempo non eran così);<br />
nascoste tra le grate, lontano, le nubi<br />
trascinano il trono lucente dei cieli<br />
e le sue terrificanti contese;<br />
s'apprestano a sgravare mille figli<br />
arresi alle piovosità d'autunno<br />
sulle scoscese e lisce pareti<br />
dove scivolare, lasciando dietro sè<br />
la scia viscosa di ogni pretesa<br />
di riconoscimento e riconoscenza,<br />
la scia muscosa di qualche improvvida crescita<br />
ostinata, sulla costa a strapiombo<br />
da cui non osammo calare,<br />
semmai colare, strisciando le nostre<br />
lunghezze all'estremo, spezzandoci<br />
e ricomponendoci alfine in un'unica,<br />
torbida, placida, assidua corrente<br />
- l'ampolla, la pozza, la piazza travasa,<br />
non resta stagnante ma esplora, esaurisce,<br />
s'estende in rigagnoli e assorbenze,<br />
s'interra e scompare, al dunque, scorre via<br />
in cerca di un qualunque mare dove alfine<br />
svaporare.<br />
<div>
<br /></div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com7Sian Ka'an, Quintana Roo, Messico19.4980112 -87.715812419.4980112 -87.7158124 19.4980112 -87.7158124tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-90102848200713495902014-01-14T17:19:00.000+01:002014-01-15T00:52:22.998+01:00La nuova stella<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Le
celeberrime colonne svarionesche del palazzo del Pascià di
Spanciafolle si scosciavano sgargiando sopra il brulichìo zigzagante
e frusciante della folla, un tappeto peloso di blatanoidi avvinghiati tra loro e alla grande piazza dove, solo poche ore prima, i frinitori si
sforzavano con gran fragore di inneggiare al radioso sorgere della
nuova stella, in un tripudio distorto e monocorde sparso copiosamente
verso il rosso rantolante della vecchia, moribonda, rinsecchita e
abbandonata.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">La
nuova stella non era sorta.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Solo
il rosso sterile di brace, sopra il colonnato, concordava all'aspetto
del palazzo un minimo di consistenza, alla grande folla, stracasciata
sulla lieve sicurezza offerta dalla pavimentazione liscia e solida,
un poco di calore, di conforto. Il palazzo esisteva ancora a
malapena, immerso nel nerume vuoto ed asfissiante, nel ticchettìo
sommesso e ritmico di zampe intente a fabbricare nuove intense
preghiere di rinascita e illuminazione.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">La
nuova stella non poteva non sorgere.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a name='more'></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">***</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Il
postino disertore cammina per l'enorme distesa paludosa, sprofonda ad
ogni passo e ad ogni passo slancia il busto, per tenere almeno i fori
d'aerazione oltre il livello della melma informe che rallenta e
spreme di fatica.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">La
gamba elastica si è fatta dura, tozza, gonfia, esplode con furia nel
fondale appiccicoso, costretta a spingersi in avanti prima di
affondare troppo in basso; finchè a un passo segue un altro, ad un
respiro segue un altro, si continua; si continua ad aspirare l'odore
asfissiante di putrefazioni e fermenti innominabili.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Il
postino disertore straccia i suoi pensieri al ritmo degli strappi e
delle fitte di dolore sulle gambe, la palude è immensa e
indifferente, la gemma dentro il sacco, pesante come un masso, appesa
tra le fauci strette, alla sommità di quel lungo tubolare
traballante che è il suo corpo, emana una tenue sfera rosastra,
estrae dal nero informe una porzione di ribollìo nauseabondo dove non affondare.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">La
gemma non può macchiarsi con l'impurità del fango, dell'infame
informe morte nera e liquefatta, non può confondere la sua vitalità
lucente, neanche dopo che la campanella del disonore ha già
strillato, neanche dopo che la lancetta ha smesso di segnare, col suo ticchettìo
frenetico, il passo di corsa necessario a consegnare entro il tempo
destinato.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Il
postino torsolungo è diventato un disertore, un niente che cammina
senza meta verso una delle tante possibili morti umilianti e
disonorevoli riservate ai suoi pari, e tuttavia prosegue lungo il suo
cammino, solo quella meta gli rimane, nulla più.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;"><br />***</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Il
Pascià di Spanciafolle si spargeva, stravaccato sotto le maestose
colonne poste a sostegno del braciere vuoto. Marziali, nei loro
bozzoli ingioiellati, i grogoli guardiani controllavano il fruscìo
ed il ticchettìo della folla brulicante nel piazzale, stretti al
freddo bagliore grigiastro dei dissezionatori. Un fruscìo sgusciava
tra le pieghe delle ombre, con un vago gorgoglìo di delusione,
quella solita delusione pronta a diventare rabbia, poi disperazione,
poi follia assoluta, mentre l'aria appesantiva sulle gobbe laterali,
lacerava i coni d'areazione, intonando un coro di piccoli dolori
assemblati in un unica, insistente, sinfonia pulsante e inafferrabile
di graffi, pizzichi, pruriti e punture.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">La
gemma non era arrivata.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Il
Pascià gonfiava alternativamente le sue quattro pancie e
alternativamente rifletteva sulla gravità inaudita di quello che gli
stava succedendo<b>:</b></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: KacstOne;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;"><b>«Proprio a
me doveva capitare, a me, ventesimo degli ultimi
e irconcinesimo dei mirabili; a me che
ricondussi il Tronfio dalle nebbie e riaggiogai le sette spose, a
me...»</b></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier 10 Pitch;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">"Respira
a fondo adesso, che questo è il solo istante in cui potrai pensar
qualcosa di sensato, prima di essere sbranato dalla foia
inarrestabile dei tuoi tre stati di demenza, quelli che t'impedirono
di riconquistare Klassia e di contare i tuoi tribuh...hg!"</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: AR PL UMing TW MBE;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-small;">-Niente
gemma ------> fine della satrapìa ------> morte certa per
tutti.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: AR PL UMing TW MBE;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-small;">Niente
gemma ------> fine della satrapìa ------> morte certa per
tutti ------> ...</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: AR PL UMing TW MBE;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-small;">Niente
gemma ------> fine della satrapìa ------> morte certa per
tutti ------> fine.-</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;"><...La
fine è un inizio.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">L'inizio
è nel buio.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Nel
buio nascosto.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Nascosto
alla mente.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">La
mente corrotta.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Corrotta
dal fuoco.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Dal
fuoco tiranno.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Tiranno
gentile.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Gentile
e bugiardo.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Bugiardo
coi servi.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Coi
servi fedeli.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Fedeli
al pensiero.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Century Schoolbook L, serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Pensiero
ritmato..></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">La
gemma non avrebbe più lacerato i confini del nero opprimente, del
niente vorace di essenze vitali.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">***</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Il
niente torsolungo si dilegua lungo la linea sfumata, oltre la sfera
rosata diffusa dalla sacca, nel vasto nerore divampante tutt'intorno, nel vasto nerore monolitico e insensibile agli incespichi e alle
imprecazioni, al pulsare della gamba inarcata, mentre sventola la sua
estremità appuntita intorno a incandescenze che sprigionano dal
grande ed incessante mescolarsi della piana di Sgrogogo, alla ricerca
di un minimo punto d'appoggio.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Scoppietta
e grogola la piana, rimescola ed inghiotte e sputa, non concede passi
falsi nè riposo alcuno; la sottile evanescenza di una gamba
filiforme slunga verso un altro passo e un altro ancora, sembra
chiedere nient'altro che di stare in piedi e di arrivare al
basamento, alle timide e minime braci che sfibrillano piano, nel mezzo
del buio, ancora lontane, sin troppo lontane; continua a slungare, si sfianca tra i
tonfi e gli splunfi nel vago contorto rifrarsi della schiuma ribollente sui pallidi raggi rosati della gemma pesante, stretta tra le fauci doloranti, tra le mascelle pietrificate trafitte da spilli sempre più appuntiti, sempre più grandi, mentre un terrore sommesso stride con voce di basso continuo nel fondo dell'anima e attende, da
un momento all'altro, l'emergere infame e caotico del grande
Mruhlummàhg, del grande e terribile gorgo che sfibra ed assorbe ogni
corpo mortale.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">L'angoscia
compone due o quattro parole, le gira e le spalma sui resti disfatti,
confusi, di quella coscienza che s'è fatta sguardo ed udito, nenia di dolori ritmica e feroce,
contatto di gamba in allerta costante:<br />«Non di qui...dovevo, non
passare...dovevo, di qui...passare non...»</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">***</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Le
quattro pance del Pascià pulsavano e contorte s'inarcavano ad un
ritmo sempre più serrato, ponderando allucinate soluzioni
all'impossibile, all'ineluttabile sfinirsi delle gobbe sfiatatorie.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">I
grogoli guardiani oscillavano vistosamente, nel confuso barbagliare
mite e grigio dei sezionatori trattenuti debolmente.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Il
fruscìo divenne, tutt'a un tratto, sgangherìo violento ed
insistente di movenze confuse e impercettibili, di assembramenti e
smembramenti, in una danza frenetica senza capo nè coda, condotta al
ritmo sempre più incalzante, feroce, dello sfibrato e soffice soffio
di mille chele battenti, di mille sfiatatoi feriti. Diverse piccole ombre
scarrubiformi, appese al bagliore rossastro delle grandi
colonne, aspiravano ansiosamente gli ultimi attimi di vita e di
respiro.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Qualcuno
cominciò ad arrampicarsi più in alto degli altri, sulle creste e
sulle scaglie, sulle teste.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Qualcuno
cominciò a cadere all'indietro, sulla folla assembrata in un enorme
mucchio intento a fagocitare sé stesso.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Il
trillo piagnucoloso dei dissezionatori si azionò d'un tratto, ad un
cenno impercettibile del gran Pascià disteso ed affannato, annoiato.
Si azionò per sfigurare e sfarinare il ventre molle del gran cumulo
di disperata follia, accasciarlo sull'oscuro liquefarsi della grande
e muta piazza.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Lo
sgangherìo aumentò d'intensità e velocità, man mano che la folla
si slanciava su sè stessa, una immane piramide brulicante, e
ricopriva l'ultimo bagliore di luce con i suoi corpi moribondi
rotolando giù e su, in un intreccio inestricabile di cadute, calci,
ricerche di appigli, ticchettii e stridii furiosi eppure tenui, come
distanti; l'arrampicarsi estenuante di corpi su corpi si schiacciò
da sè, in battiti convulsi sempre più rumorosi, spezzando gli
ultimi tremuli fili di luce sanguigna.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Quando
l'ultima scintilla di brace fu scomparsa alla vista, inghiottita dal
nerore, quando il battito frenetico fu diventato un unico incessante
insopportabile sfioramento d'apparati uditivi, quando l'ultimo
dissezionatore cadde all'ultimo grogolo sfinito, quando con un breve
sussulto si spezzarono le colonne e crollarono sotto la massa informe
dei blatanoidi impazziti, l'immensità del vuoto trafisse ogni ultima
sopravvivenza con il suo immenso non essere silenzioso e nero.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Perse
nel nero più assoluto, là dove forse ancora le colonne sostenevano
un braciere vuoto e inutile, le quattro pance continuarono nel loro
ritmico contorcersi ancora per un poco, litigando e recriminando
l'una con l'altra; poi, improvvisamente, divennero tre.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Si
contorsero a un ritmo lievemente accellerato, a volte perdendo
l'ordine delle successioni, mentre l'aria appesantiva ancor di più,
mentre impercettibile cominciava a udirsi il lento liquefarsi della
piazza; poi divennero due.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Si
contorsero in maniera frenetica, a volte persino contemporaneamente,
con un ultimo impetuoso fremito di ticchettii; poi ne rimase una
sola.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Sempre
meno convinta, ancora per un poco, l'ultima pancia si contorse
solitaria, poi smise anch'essa, con un ultimo sussulto, un sospiro di
noia infinita.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Nel
grande piazzale nulla ancora si muoveva.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">***</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Per
questa volta la morte per assorbimento e sfibratura è rimandata: il
Mruhlummàhg ha preferito cullarsi nel suo enorme e cipolloso
gurgumfrane, rimanere ancora per un pò leggenda curva nel nonnulla
tremulo e bavoso che si tende all'infinito verso il Sotto.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Passo
dopo passo, nella vaga ribollenza, s'è perduto, con lontano alzar di
spalle, quel tremore petulante, gonfio di preghiere e imprecazioni,
che intasava il mormorìo della coscienza. Il nulla torsolungo
procede sicuro e spedito come nei giorni migliori, quando ancora si
fregiava del titolo di postino e sgambettava lungo i sentieri
dell'Atlante Geofagico.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Ora
solide sporgenze grattano le ultime insistenze molli e ribollenti
della piana di Sgrogogo, la meta si avvicina, laddove l'impronta
solida di quella che fu la grande luce rossa prende lentamente e
inesorabilmente consistenza.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Procede
sempre più spedito, lungo i saltellii ancora scolpiti<b>: </b>attraverso
la penombra rosastra che lo circonda scorge a malapena le difformità
contorte delle statue rombiformi, poste a guardia delle buche tonde,
dove i grappoli di blatanoidi sono (sono?) soliti ammassarsi nei
momenti del riposo.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Nulla
e niente si muove nei dintorni (...erano?), l'aria densa soffoca e
costringe a nuotare più che camminare, con la spinosità del capo
parallela al piano sempre più regolare del terreno, le filiformi
estensioni del busto superiore che sbracciano e sbatacchiano con
ordine precario, sgocciolando di autoconsunzione.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;"><br />***</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;"><i><br /></i>Per
infinite attese regnò, il nero silente e sonnecchiante, sulla grande
piazza ingoiastracci, sopra i resti informi di coloro che servirono i
mirabili, lungo innumerevoli
Digestioni-dello-stomaco-profondo-del-mondo.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Per
infinite attese il nero s'infiltrò nel liquefarsi delle gobbe e dei
sezionatori, delle frampe e delle pance.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Per
infinite attese il nero rotolò dentro il braciere abbandonato senza
meta e senza fiamma, in mezzo ad un sospendersi turbato solamente
dalle vibrazioni sempre più insistenti del vorace semiliquefarsi
sottostante.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Poi,
dalle immersioni infinite del qualcosa deve pur esserci, un lieve
sfiatare rosato cominciò timidamente a ridonare consistenza ed
esistenza, nel grande sparpagliarsi di deformità smussate, qualcosa
cominciò a ridefinirsi.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Donava
consistenza e poi la sottraeva in fretta, per donarla a
qualcos'altro, il raggio della sfera tremula e rosata, increspando le
torpide budinescenze senza vita.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Le
pozze collose degli antichi blatanoidi, riflettendo la propria
gelatinosità, cominciarono a vibrare impercettibilmente, man mano
che sflosciandosi cedevano lo spazio all'ampio trespolìo del
portasferarosa, diretto, come per un misterioso richiamo, al centro
esatto delle rovine appiccicose e informi di quello che un tempo fu
il palazzo del Pascià di Spanciafolle.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Al
centro del palazzo il gran braciere sprofondava, lentamente e
inesorabilmente, fuso dentro il proprio stesso peso, accasciandosi
sulle sue lunghe e flessuose ed elastiche e deformi zampe ripiegate,
estese in larghe, piatte sinuosità, confuse nell'abbraccio della
pavimentazione ondulata, cremosa, annegata nel suo stesso lento e
denso mescolarsi.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">***</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Il
braciere giace semireclinato su un informe ripiegarsi di tentacoli,
dove un tempo solide colonne in pietratorva prostravano lo sguardo e
trafiggevano l'orgoglio, sul sommesso borbottìo del lento e
inesorabile disfacimento di rovine già disfatte, dove un tempo si
spargevano i pascià di spanciafolle, sul deformarsi e ripiegarsi e
liquefarsi di ogni cosa nera e fredda.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Il
niente portasferarosa non riflette e non ricorda e non rimane a
rimirare il tremolìo gelatinoso dell'inesistenza disturbata dal suo
sguardo, depone nel braciere la sacca pendente dalle fauci sigillate
con un colpo secco, poi la strattona vigorosamente, senza guardarla mentre scivola al suo posto, sul fondo, spodestando le inerti ceneri
della vecchia stella con un lampo rosso sangue, uno squarcio violento
sul nero liquefarsi di ogni cosa, che esplode e slarga per i cumuli
d'inesistenza appiccicosa e ribollente.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">Sotto
il braciere, abbracciato a quello scivolìo umidiccio di contorsioni
informi che ne sostiene senza convinzione l'infrangibilità, il
niente torsocurvo distende le sue lunghe membra, e nel distendersi
depone un infinito peso di stanchezza e torpida disperazione, una
confusione di passi dietro passi dietro passi, sguardi vigili e
taglienti, e quella volta in mezzo al fumo delle Bocche di Sgahara è
quella volta sopra il Ponte tripartito di Accalosia è quella volta
in cui dal Trespolo arrivarono un messaggio e un messaggero da Sua
Lunghezza alle Poste Centrali è quella volta in uniforme da
apprendista con l'atlante sottobraccio è quella volta in mezzo al
fronte della Sesta guerra senza uscita in uniforme da postino è
quella volta in mezzo ai fasti dell'Antica Ingoia Genti è quella
volta in mezzo al pogrom dei cantori è quella volta nella tazza del
Gragante è il ticchettìo frenetico e infnito di ogni volta è
quell'infame strillo taglia orecchie torso e gambe è questo gran
tepore che confonde e sovrappone e unifica e glorifica è l'abbraccio
trepido di una nuova luce, nuova linfa, nuova vita, e gira pigramente
su sè stesso, sprofonda dentro sè, svanisce dentro ad un abisso
rosso e comodo e accogliente, si accoccola, si scalda e
tranquillizza, è quello stretto abbraccio dell'intubatrice, si
ricorda, si ricorda, si rigira ed entra sempre più in profondo nel
tepore, è quel giocare giovanile ad intrecciarsi, ma senza grida e
risa, è un lungo giorno di rosso splendente, è nella quiete, è.</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;">***</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;"><br />...................................................................................................................</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: white; font-size: medium;"><i style="background-color: black;"><br /><br />***</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;">“<span style="font-family: MV Boli;"><span style="font-size: medium;">Prono
all'ombra del Dio Rosso, abbarbicato allo slanciarsi delle ripide
colonne in fildacciaio, l'Araldo del Dio Lungo dorme da infinite
varietà di calcoli del tempo. Dicono i saggi che nel sonno ci ha
generati a sua immagine, che se un giorno si dovesse risvegliare
smetteremmo di esistere, o morremmo tristemente, ma dicono anche che
ciò non avverrà mai prima che il Dio Rosso serri le sue labbra e
trattenga il soffio della forma vitale, abbandonando l'universo e
costringendo il Dio Lungo a strisicare nuovamente dentro i bui
cunicoli del caos, per ritrovare di nuovo la fucina del mondo.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: MV Boli;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Dicono i
saggi che il Dio Rosso generò il Dio Lungo affinchè potesse da lui
essere generato, poichè la forma del mondo è quella di un enorme
tubo di sezione circolare che penetra dentro sè stesso all'infinito,
e questo tubo altri non è che il Dio Lungo, colui che ci generò a
sua immagine, ma ebbe la saggezza di donarci estremità per
percorrere le sue lunghe cavità e mutarlo di aspetto, colui che
generò il Dio Rosso da una scintilla ottenuta sfregando su sè
stesso; il Dio Rosso che ordina il buio ed il caos ed occupa il vuoto
da cui un tempo trasse il Dio Lungo. Dicono che il ciclo sia infinito
ed immutabile ed ogni volta torni su sé stesso eguale ad ogni altra,
e così noi con lui.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: MV Boli;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Dicono tante
cose, i saggi, ma a me che me ne importa, io sono solo un umile
messaggero per conto del Tempio, ed è tempo che saluti le turbe
slanciate dei miei simili, gli interminabili e gloriosi tubolari
della Città Rosslunga, il lungo e gioioso intrecciarsi e annodarsi
dei miei giovani consimili, e parta per il triste esilio. Dicono i
saggi che non devo chiamarlo esilio, bensì grande onore, che la
ricerca delle mitiche Poste Centrali è un privilegio che spetta ad
uno in dieci generazioni, ma ormai da tempo ho smesso di ascoltarli
veramente: non sarò il primo a sopportare l'onta per non essersi
slungato abbastanza nel Giorno dello Strisico, non sarò l'ultimo, ma
rimarrò uno dei pochi e non avrò nemmeno l'onore di essere
svergognato, solo l'indifferenza, per infinite volte.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: MV Boli;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Avvio i miei
lunghi passi e tento di non girar lo sguardo indietro, verso gioie
che non rivedrò mai più scaldarsi in questo rosso così vivo,
almeno fino a quando ogni cosa non sarà svanita e ricomparsa.
Davanti a me la notte sprofonda nel suo mescolìo caotico e
incessante, inarca il suo lunghissimo torso in un muto abbraccio,
m'invita alla sua danza lenta e gelida, mi chiedo se sia in grado di
strapparmi al ciclo infinito del Dio Lungo e del Dio Rosso, questa
dea nera è immensa e viva quanto loro, anche se i saggi non la
nominano mai. Tiro un profondo respiro, cammino. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: MV Boli;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;"><br />-Yhjkmoah
scrisse queste parole, sull'ultima crosta del mondo solido e rosso,
prima di avviarsi a sparire nel buio. </span></span></div>
<span style="background-color: black; color: white;"><br />
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: MV Boli;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: medium;">Viandante,
pronuncia parole di benedizione per lui, pronuncia parole di perdono,
pronuncia parole di rimpianto, egli te ne sarà grato innanzi al Dio
Rosso, egli te ne sarà grato innanzi al Dio Lungo, egli te ne sarà
grato innanzi alla dea senza nome”</span></span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="background-color: black; color: white;"><i><br /></i>
<i><br /></i></span>
<i><br /></i>
</div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-74898974339210081092014-01-06T19:57:00.003+01:002014-01-06T19:58:08.661+01:00Il carnevale di Zirog-Nah (3)L'uomo orgoglioso è al terzo carnevale,<br />
ma già alla quinta uscita di prigione,<br />
che qualche volta sbagliò il dì di festa<br />
e uscì vestito in modo sconveniente,<br />
brandendo il suo vessillo fuori moda<br />
con quelle tre parole da non dire.<br />
<br />
L'uomo orgoglioso è al terzo carnevale<br />
e per la terza volta ride e scherza e grida,<br />
raduna attorno a sè una folla e un ciclostile,<br />
sparpaglia fogli e lancia i suoi proclami,<br />
e per la quinta volta si presenta<br />
al gioco delle picche e delle teste.<br />
<br />
L'uomo sconfitto è al terzo carnevale<br />
e sogna di quel giorno non lontano<br />
in cui isserà le picche di sua mano.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a name='more'></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/lrMnTDWYHT0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-74648371731381261502013-12-31T12:30:00.000+01:002013-12-31T17:13:30.366+01:00Sottigliezze <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
fine.<br />
<br />
sfinito dall'affanno<br />
affollato, affollato<br />
affollarsi di file<br />
affastellate,<br />
fine.<br />
<br />
sfinito dal fiatone<br />
affannato, affannato<br />
affannarsi di fini<br />
filantropici,<br />
fine.<br />
<br />
sfinito dall'ufficio<br />
affiatato, affiatato<br />
affiatarsi del fare<br />
indefinito,<br />
fine.<br />
<br />
sfinito dalla fretta<br />
ufficiale, ufficiale<br />
officiarsi del fatto<br />
inconfutato,<br />
fine.<br />
<br />
sfinito dalla folla<br />
affrettata, affrettato<br />
affrettarsi del fato<br />
indifferente,<br />
<br />
<a name='more'></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/cPxy1He79EM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/51mAA1X5pBM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">
</span>Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com8Finisterre, Provincia della Coruña, Spagna42.9442167 -9.267471300000011142.851205199999995 -9.428832800000011 43.0372282 -9.1061098000000111tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-61975067874815584792013-12-23T12:08:00.000+01:002013-12-23T12:08:52.930+01:00La ritirata di Misirlunga (3)Gruymane disegna sul bianco spietato<br />
sul vuoto abbagliante d'un foglio piegato<br />
nel mezzo con linea tagliente perfetta<br />
disegna la macchia grigiastra del passo<br />
la macchia nerastra di sagoma umana<br />
nel mesto tracciarsi di passi e passaggi<br />
dell'unica riga tracciata nel vasto<br />
un'unica riga diritta e sfumata<br />
in vaghi contorni e capricci di grigio<br />
di nero di spesso e sottile e disperso<br />
di uomini e slitte di corpi e rottami<br />
un'unica riga lanciata a inseguire<br />
la linea tagliente e perfetta di piega<br />
nell'immacolata estensione del foglio<br />
Gruymane pennello e pittore disegna<br />
lui singola setola e goccia d'inchiostro<br />
disegna nel bianco brillante degli occhi<br />
quel viso disperso sfocato lontano<br />
diviso da un passo ed un altro ed un altro<br />
quel viso sereno e rotondo che aspetta<br />
nascosto più in alto del bianco più in fondo<br />
<a name='more'></a>del cielo riflesso allo specchio dal gelo<br />
più gelido fermo in famelica attesa<br />
silente disteso lascivo ed inerte<br />
disteso a infinita distanza dal piede<br />
che affonda solleva ed affonda e solleva<br />
sprizzando e frusciando nel manto nevoso<br />
strappando le carni con fitte feroci<br />
con un conficcarsi di zanne affamate<br />
sui muscoli rigidi e sui calli esplosi<br />
sui tendini e sulle giunture piegate<br />
la musica estrema distorta strillata<br />
del folle bruciore accompagna e consola<br />
tortura incessante e pulsare del sangue<br />
di vita di forza calore speranza<br />
sepolta lontano nel ghiaccio compatto<br />
sui corpi distesi lasciati a sè stessi<br />
nell'ultimo istante impassibile eterno<br />
distesa di statue votive per questo<br />
pacioso ineffabile candido inverno<br />
questo immacolato foglio di quaderno<br />
sopra cui sbiadisce quello scarabocchio<br />
di tremula mano maldestra e imprecisa.Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-83821529700024666792013-12-18T17:37:00.000+01:002013-12-18T17:44:18.775+01:00Il carnevale di Zirog-Nah (2)La piazza del mercato, illuminata<br />
dal fuoco delle lampade a petrolio,<br />
sussurra i nomi ancora con timore incerto,<br />
collega i volti irrigiditi e inerti<br />
a corpi, voci, gesti, ed il rancore<br />
si fa sghignazzo, scherno, sputo in terra.<br />
<br />
La piazza del mercato, illuminata<br />
dal rogo delle carte e dei sigilli,<br />
applaude e osserva i volti tra le fiamme:<br />
sguardi febbrili, ebrezza, grida e canti,<br />
si danza sopra un'agonia contorta<br />
di decreti, condanne, editti, proclami.<br />
<br />
La piazza della festa, illuminata<br />
dai grandi roghi del martedì grasso,<br />
schiamazza ride, rissa e rotola ubriaca.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/SebvKzcWlzs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-34995781651766405122013-12-12T16:37:00.000+01:002013-12-18T17:41:37.415+01:0012/12/1969 - 12/12/2013quaranta e più anni fa, mostrò il suo volto<br />
nella fugacità di un'esplosione:<br />
un'espressione assorta e concentrata<br />
di mano che recupera il maltolto.<br />
Restano i nomi sopra la facciata,<br />
la lapide scolpita dalla stessa<br />
mano invisibile, le cerimonie<br />
di sepoltura sotto un tricolore,<br />
per quella verità poco complessa<br />
che flussi di discorsi, di dolore,<br />
han reso dura e spessa alla follia.<br />
Nella fugacità di un'esplosione<br />
la nudità della Democrazia:<br />
rapporti di potere e polizia,<br />
burocrazia che schiaccia le persone<br />
verso una sola via, la direzione<br />
decisa da qualcuno, non so come,<br />
in base a quale sordida pulsione.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-z9MLRGIkS7Y/UqndjY2hHYI/AAAAAAAAAF8/4Plmi32bO9k/s1600/Milano_-_Piazza_Fontana_-_Lapide_Vittime.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-z9MLRGIkS7Y/UqndjY2hHYI/AAAAAAAAAF8/4Plmi32bO9k/s320/Milano_-_Piazza_Fontana_-_Lapide_Vittime.jpg" width="177" /></a></div>
<br />
<br />
a ogni dodici segue un sedici, a ogni botto una spinta, e i diciassette nomi son diciotto:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-M_JyebfjGcc/UrHP-wf8N5I/AAAAAAAAAGM/Uw0EW_pHSkY/s1600/lapide13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-M_JyebfjGcc/UrHP-wf8N5I/AAAAAAAAAGM/Uw0EW_pHSkY/s320/lapide13.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com10Milano MI, Italia45.463155712759381 9.194025099277496345.463155712759381 9.1940250992774963 45.463155712759381 9.1940250992774963tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-70758218482012142392013-12-09T14:14:00.001+01:002013-12-09T14:14:29.212+01:00Formula del rito prandiale<br />
La pentola dell'acqua sopra il fuoco<br />
borbotta piano formule segrete.<br />
Che portino la pasta a compimento!<br />
Questa è la mia preghiera quotidiana.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
[da "Ispirazioni di san Propano Martire", a cura della Chiesa Evangelica dei Falegnami di Dio, Hasselt, 1986, traduzione a cura di Episcopo Muratori]</div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-49565343305353671812013-12-06T00:24:00.000+01:002013-12-06T00:24:26.023+01:00Il carnevale di Zirog-Nah (1)Cadono i governi, si rialzano,<br />
<span style="text-align: center;">come sull'arco tetro il ponte levatoio,</span><br />
nella città invivibile ed immensa<br />
donde provengono le nubi tossiche,<br />
le nubi nere schierate in falangi<br />
ad occupare e contenere l'orizzonte.<br />
<br />
Cadono i governi, si rialzano,<br />
su picche espongono le vecchie teste,<br />
le nuove mani reggono con forza<br />
i pali, mentre infiggono nel suolo<br />
di polvere, di sangue, sputi, fango,<br />
la minacciosa effige del nemico vinto.<br />
<br />
Cadono le teste, si rialzano,<br />
issate sopra i pali con un ghigno,<br />
lo sguardo opaco volto verso i corvi.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<a name='more'></a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/p5jcscxbjD4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div>
<br /></div>
Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-75014929729161669792013-12-02T00:24:00.000+01:002013-12-02T00:37:37.426+01:00Lo spietramentoSe cerchi la stanchezza porta pietre;<br />
se cerchi la salvezza, su una pietra<br />
edifica la chiesa, caro Pietro,<br />
e metti insieme tutti quanti i Pietri.<br />
<br />
Mettine insieme di tutte le razze:<br />
uomo, formica, ameba, falco, razza;<br />
per costruire a perfezione un razzo<br />
che porti ad altri mondi, chiese, razzi.<br />
<br />
Altre salvezze dentro nuove case,<br />
affinchè ognuno trovi la sua casa<br />
ovviando a odiate lotterie del caso.<br />
<br />
E trasportare pietre mille ore,<br />
sì da cercar salvezze lunghe un'ora<br />
per ricordarle come età dell'oro.<br />
<br />
<br />
(Libro di Benna, 2,3)Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-8664848546914723286.post-20591861685699695212013-11-25T08:55:00.000+01:002013-11-25T08:57:33.468+01:00La ritirata di Misirlunga (2)La marcia ebbe inizio in un giorno impreciso<br />
dalla cittadina di zolfo e cristallo<br />
dispersa nel mezzo del vasto altipiano<br />
nel vasto altipiano roccioso e deserto<br />
bagnata dal solito cielo biancastro<br />
trafitta dal solito gelo bastardo<br />
che scava la pelle con dita d'acciaio<br />
che lega le mani ed i piedi e li ruba<br />
al torpido corpo insensibile e inane<br />
rinchiuso nei suoi goffi stracci strappati<br />
in quelle baracche affollate e fumanti<br />
di casse sedili ed infissi gettati<br />
nei vasti ed ingordi ed inetti bracieri<br />
man mano che il flusso degli uomini ingrossa<br />
man mano che tende la corda dei nervi<br />
l'attesa infinita di un ordine chiaro<br />
<a name='more'></a>l'attesa infinita di qualche notizia<br />
nell'ansia annoiata il fastidio affollato<br />
di voci e lamenti di corpi stipati<br />
man mano che il flusso degli uomini scema<br />
trascina spauriti pupazzi in brandelli<br />
cuciti da qualche impossibile sforzo<br />
da qualche incredibile voglia di vita<br />
che sfuma e sfinisce con voce arrochita<br />
confusa nel dire un qualcosa di grave<br />
qualcosa che valse a condurre quel corpo<br />
quel corpo sfinito ed inerte e morente<br />
quel lacero e livido e mutilo corpo<br />
sul gelido e duro giaciglio in cui muore<br />
con sguardo sbarrato ed ottuso silenzio<br />
disperso nell'oltre da cui non si torna<br />
con quel suo qualcosa di grave da dire<br />
che pure si espande lo stesso nel mezzo<br />
dei vivi ormai tesi allo spasimo pronti<br />
sensibili ad ogni sussurro ogni scherzo<br />
del tempo bloccato ingoiato dall'ansia<br />
dell'ansia ipertrofica muta e scontrosa<br />
dell'aria pesante del gelo paziente<br />
che scava profondo nel corpo e nel cuore<br />
sin dentro la mente che torpida e lenta<br />
borbotta racconti notizie lamenti<br />
lamenti precisi e notizie confuse<br />
racconti assortiti alle volte sguaiati<br />
ma sempre più spesso notizie e lamenti<br />
ma sempre più spesso lamenti e lamenti<br />
la conta di perdite nuove e tormenti<br />
la rabbia che scalda più degli sparuti<br />
rachitici fuochi morenti d'inedia<br />
l'attesa infinita l'attesa impaurita<br />
da questo suo misero e falso equilibrio<br />
sull'orlo del vacuo ed urlante burrone<br />
da questa sua minima e triste certezza<br />
che il peggio dinnanzi alla fronte e alle spalle<br />
costringe con tragica e ferrea tenaglia<br />
mostrine e galloni rinchiusi al comando<br />
con ferma e precisa bilancia a pesare<br />
sul piatto diverse certezze di morte.Cosa bozzutahttp://www.blogger.com/profile/17933021667776715682noreply@blogger.com18